Buongiorno!
in un post precedente vi avevo menzionato John Dewey,
credo che un approfondimento sulla sua teoria sia dovuto!
perchè spesso, i ragazzi detenuti rappresentano il fallimento di una società...che non ha saputo normare, "fermare", od orientare legalmente un suo membro.
Una sfida non facile! Il quesito finale apre ad una molteplicità di altri orizzonti: se c'è spazio per lui, c'è spazio anche per un (ex)detenuto. Forse una società democratica al suo interno prevede anche tali figure? Mi spiego: per essere definita democratica vi devono essere anche dei ladri,stupratori,drogati? Proprio come in ognuno vi è una parte "buona" ed una "cattiva".
RispondiEliminaElisa
Ciao Elisa, ti ringrazio per il commento che hai condiviso!
RispondiEliminale sfide, in quanto tali, non hanno mai un'aspetto intuitivo e lineare.
Mai come ora, ci troviamo a dover convivere con un fenomeno che si è acuito: la COMPLESSITA', intimamente intrecciata al sorgere al fenomeno della Globalizzazione.
Ebbene la società, non è un'entità ben definibile...essa, è un'entità in continuo divenire,( mutano i suoi membri, le sue dinamiche sociali, le norme...perfino il linguaggio è in continuo cambiamento...)e, all'interno, è composta da persone diverse, più o meno oneste, più o meno "buone"...tutti facciamo parte di questa società. Non possiamo fingere che le persone con disagio non esistano,(prendendo in prestito le tue parole..ladri,stupratori,drogati) una tal visione sarebbe miope, e, aggiungo, una visione propria di chi teme questi aspetti... a tal punto da negarli.
in definitiva le persone con disagio ci sono, e non sono solo quelle che conosciamo attraverso le cronache televisive...perchè, sono in mezzo a noi, ma fatichiamo a vederle... quello che dobbiamo impegnarci a fare come membri di questa società democratica, è fare quanto in nostro potere di cittadini (..con senso civico..) per difendere i valori della libertà e della legalità.