martedì 23 agosto 2016

BENVENUTI


Un cordiale saluto a tutti, e benvenuti nel mio blog! 
In questo spazio virtuale, affronterò il delicato tema dell’Educazione intramuraria, ovvero dell’educazione che si realizza in un contesto del tutto particolare, date le sue condizioni di limitatezza e di ristrettezza della libertà personale, quale il carcere minorile. Ho scelto di trattare questo argomento poiché ritengo che il carcere sia un luogo che permette di avviare una riflessione profonda sul valore della Libertà. Esso è un luogo deputato alla detenzione di minori che hanno commesso un reato, tuttavia il pregiudizio porta a ridurli al solo status di “delinquenti da rinchiudere”.  Come futura educatrice intendo liberare la mia mente da sterili e miopi pregiudizi; ho scelto pertanto di investire il tempo di tirocinio formativo previsto dal mio corso di studi universitari, nell’Istituto Penale Minorile “S.Bona” di Treviso, per fare esperienza delle potenzialità insite nell’educazione,
 ovvero per prendere atto di quanto e soprattutto in che modo la
Relazione educativa possa rendere sensata, 
piena ed orientata al futuro, 
una vita “ristretta” tra mura e sbarre.
Nei prossimi post cercherò di farvi entrare in questa realtà delicata e poco sondata, cui bisogna accedere in punta di piedi, ricordando che oltre le sbarre ci sono minori da rieducare e da proteggere (anche da loro stessi!) e non solo “colpevoli di reato”.
Spero che il mio blog possa risultare interessante, ma lo diverrà soprattutto grazie a voi lettori, alle vostre domande, alle vostre richieste di approfondimenti, che saranno fonte di accrescimento co-costruito.
Alla prossima! Paola




9 commenti:

  1. Brava Paola, è molto nobile che tu voglia condividere la tua esperienza con chi in realtà sa poco o nulla di quello che capita all'interno di un carcere minorile. Speriamo questo serva da monito a tutti..
    Un saluto,
    Jason

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  2. Grazie Jason, il carcere minorile può definirsi come una "cassa di risonanza" delle problematiche del più ampio panorama sociale...mi auspico che questo blog oltre ad informare possa indurre a riflettere sul valore dell'educazione alla legalità e più in generale sul valore di una vita vissuta liberamente ma nel rispetto di noi stessi e dell'altro da sè...

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  3. Educazione alla legalità e rispetto di se stessi e degli altri.....non se ne sente più parlare, ormai sono difficili da trovare anche fuori...e Libertà secondo me è la parola più sviata ed abusata che ci sia...brava Paola!!!

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    1. Grazie Marika! Qualcuno dovrà pur parlarne! Giorno dopo giorno ho osservato che tra l'essere "dentro" e "fuori" intercorre una paradossale analogia... A volte vedevo più desiderio di libertà negli occhi e nelle parole di persone comuni...imbrigliate in prigioni diverse...relazionali, personali,nel rapporto con il proprio corpo... Ecc... per altre motivazioni ... Ecco perché parlare di educazione, di libertà, di rispetto, perché sono temi che ci accomunano tutti... Dentro o fuori che sia!

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  4. Credo che molta gente parli del carcere un po'così....tanto per chiacchierare.Penso che pochi abbiano chiara la realtà del carcere.Se a questo aggiungiamo il fatto che il carcere é di tipo minorile le cose si complicano...grazie per questo blog lo consulterò per avere altri punti di vista sulla società

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    1. Grazie del tuo commento Jenny! Spesso il senso comune stigmatizza il carcere, viene visto come una realtà scomoda, da tenere lontana. Pochi lo conoscono e questo alimenta fantasie e tante tante chiacchiere. Ma mai paura! Un approccio giusto permetterà di rendere meno "angosciante" la conoscenza di un ambiente che Sicuramente a livello estetico non è invitante ma... Andando oltre la sola apparenza scoprirete che dentro il carcere minorile si fa un lavoro relazionale che in alcuni casi può rendere quel luogo il primo riferimento normato conosciuto dai minori e orientato alla loro crescita personale.

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  5. È vero... riguardo al carcere credo ci sia davvero una disinformazione dilagante... alla parola si associa a prescindere un'ombra di desolazione, squallore, un luogo che raccoglie gli scarti della società e che lì restano rinchiusi. Penso che mediamente questo è quello che pensano i più, per pregiudizio e non certo perché ci si chieda il motivo per cui quelle persone si trovino lì, o cosa sia possibile fare per fare inversione di marcia.
    Il tuo blog Paola sarà di sicuro una finestra per far luce a cosa succede lì dentro, e magari abbattere un po' di pregiudizi. Sarò ben felice di seguirti in questo tuo report! In bocca al lupo!!!

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    1. Ti ringrazio per quanto hai condiviso Eleonora! Prendo in prestito le tue parole:"Fare inversione di marcia!" è ciò che ci vuole! Ovvero passare da una "giustizia retributiva" a una "giustizia riparativa"... Di cui parlerò in modo più accurato in un post dedicato!

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  6. È vero... riguardo al carcere credo ci sia davvero una disinformazione dilagante... alla parola si associa a prescindere un'ombra di desolazione, squallore, un luogo che raccoglie gli scarti della società e che lì restano rinchiusi. Penso che mediamente questo è quello che pensano i più, per pregiudizio e non certo perché ci si chieda il motivo per cui quelle persone si trovino lì, o cosa sia possibile fare per fare inversione di marcia.
    Il tuo blog Paola sarà di sicuro una finestra per far luce a cosa succede lì dentro, e magari abbattere un po' di pregiudizi. Sarò ben felice di seguirti in questo tuo report! In bocca al lupo!!!

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