...sapevate che il carcere è...
un'ISTITUZIONE TOTALE?
questa definizione è stata coniata da
Erving GOFFMAN
egli spiega il significato sottostante a questa definizione, in apertura di "Asylums"...
"Un'istituzione totale può essere definita come il
luogo di resistenza e di lavoro di gruppi di persone che - tagliate
fuori dalla società per un considerevole periodo di tempo - si trovano
a dividere una situazione comune, trascorrendo parte della loro vita in
un regime chiuso e formalmente amministrato.
Prenderemo come esempio
esplicativo le prigioni nella misura in cui il loro carattere piú
tipico è riscontrabile anche in istituzioni i cui membri non hanno
violato alcuna legge. Questo libro tratta il problema delle
istituzioni sociali in generale, e degli ospedali psichiatrici in
particolare, con lo scopo precipuo di mettere a fuoco il mondo
dell'internato".
Ma cos’è una istituzione totale?
Goffman indica con questa definizioni non solo le CARCERI ed i MANICOMI, ma
tutti gli Istituti nei quali di norma non si accede per libera scelta personale.

Primo, tutti gli aspetti della vita si svolgono nello stesso
luogo e sotto la stessa, unica autorità. Secondo, ogni fase delle
attività giornaliere si svolge a stretto contatto di un enorme gruppo
di persone, trattate tutte allo stesso modo e tutte obbligate a fare
le medesime cose. Terzo, le diverse fasi delle attività giornaliere
sono rigorosamente schedate secondo un ritmo prestabilito…
Per ultimo,
le varie attività forzate sono organizzate secondo un unico piano
razionale, appositamente designato al fine di adempiere allo scopo
ufficiale dell’istituzione”.
Ma in qual degli aspetti che stai trattando inseriresti la certezza della pena? Anche se forse sarebbe meglio parlare di mancanza di certezza della pena? Non ci si sente derisi nel momento in cui chi delinque è consapevole che rimarrà impunito ed ogni sforzo da parte della polizia risulta inutile? Per non parlare di raggiri per poter avere una minor pena,tu stessa (che non hai nessun potere in merito) sei stata "raggirata" dai detenuti, hanno infatti sfruttato le tue emozioni.
RispondiEliminaConsiglio la lettura della tesi specialistica presso l'Università degli Studi di Trento della Dott.ssa Giorgia Oss, "Certezza della pena e trattamenti rieducativi:un contrasto insanabile?"
- Ringrazio per il consiglio fornitomi, lo apprezzo e sento che proviene da una/o specialista del settore.
RispondiEliminaMi chiedo...:
- Cosa, e in che modo potrei essere stata "raggirata"?
- Perchè, "infatti" hanno sfruttato le mie emozioni? da cosa si evince?
- in merito alla CERTEZZA DELLA PENA...vorrei risponderti con un post ad hoc, e, ringrazio anticipatamente per aver sollevato questa DELICATA ma al contempo PUNGENTE questione...perchè si tratta proprio di un ossimoro!